Il dono dell’obliquità

Il dono dell’obliquità

Parlare di Guerra e Pace è sempre banale; solo i grandi artisti se lo possono permettere sembrando sani di mente, magari un po’ sognatori, sì…

Non c’è mai solo guerra e nemmeno solo pace: in qualche parte del mondo alcuni si vanno combattendo, in qualche parte altri vivono in pace, felici almeno in quello…

Persino dove c’è guerra c’è, anche, incredibilmente pace: un mio caro amico ha vissuto dieci giorni in Ucraina, come operatore cinematografico, per un progetto della comunità europea a sostegno alle attività mediche. Stava a L’viv, Leopoli per noi: lì c’è la pace anche se stanno in guerra. La gente la sera va nei locali, giustamente si diverte ed è, quasi, felice, non fosse per la Russia… parola indicibile che è diventata tabu.

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Nexus

Nexus

Yuval Noah Harari è uno scrittore piuttosto interessante, che vanta in ambito storico un sapere di ampiezza enciclopedica. Avevo letto, anni orsono, un suo libro straordinario, Sapiens, in grado di spalancare una finestra sul mondo del passato e del presente, come solo la ricchezza culturale riesce a fare; recentemente sono stato risucchiato dall’ultimo volume Nexus: Breve storia delle reti di informazione dall’età della pietra all’AI.

L’aggettivo “breve” sembrerebbe poco adatto alle cinquecento e più pagine del libro; tuttavia, risulta conveniente perché cinquemila anni sono difficilmente riducibili. Nella sostanza mi pare che Nexus sia un’estensione dell’altro, con l’attenzione posta di un aspetto particolare della storia culturale: l’informazione.

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Diamanti

Diamanti

Un film meraviglioso: “Diamanti” di Ferzan Özpetek | con Paola AndreoniDa bambino desideravo un potere assoluto: affettivo, intellettivo e materiale; andando avanti nel tempo mi sono reso conto di quanto sia frivola questa posizione. In particolare ne ho preso atto una domenica pomeriggio discutendo con il mio maestro (Sandro): io sostenevo con calore che tutti vogliono essere al centro dell’attenzione ed egli replicava di non nutrire per niente questo desiderio, contraddicendo un’evidenza eclatante perché egli era – realmente – al centro delle attenzioni di molti. Dal disorientamento iniziale alla comprensione il passo fu (abbastanza) breve per fortuna… L’ulterione consapevolezza comportò la rinuncia alle fantasie onnipotenti e fu una conquista incerta e lenta.

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Un caso del genere

Un caso del genere

La mia professione è la psicoterapia.

Spesso, tra un racconto ed un altro della propria esperienza di vita, i pazienti che si sentono un po’ in intimità con me, per la durata del trattamento o per avere letto qualcosa di mio, mi propongono questioni estranee alla terapia almeno in apparenza: si può trattare di un film di cui si parla, di un libro premiato o di un fatto di cronaca particolarmente rilevante.

Nella scorsa settimana è accaduto che una persona mi abbia posto la questione di un fatto di cronaca emerso con vigore: la sentenza del Tribunale nei confronti di Filippo Turetta. In particolare, segnalava il proprio turbamento di fronte alla violenza dell’opinione pubblica che si era scatenata nei confronti dei giudici – colpevoli di non aver riconosciuto alcune aggravanti nel crimine –; e nei confronti dell’avvocato difensore per il fatto di avere accettato la difesa del “mostro”.

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Middlesex

Middlesex

Il romanzo inizia a Bitinio, microscopico villaggio greco in Asia Minore: il bel Eleutherios Stephanides, Lefty, è innamorato di sua sorella Desdemona. A causa della guerra tra Greci e Turchi i due fuggono verso il mare, a Smirne, sperando di mettersi in salvo ma, al contrario, si trovano in una città circondata e incendiata e i molti residenti greci restano vittime di un massacro odioso. Per sfuggire all’incendio e alle violenze più immediate, i  due fratelli si gettano in acqua e vengono raccolti da una nave inglese che li porta ad Atene; da qui riescono a emigrare negli Stati Uniti. Non hanno più parenti, a parte Sourmelina, cugina carnale che vive a Detroit.

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