Hotel Plaza

Hotel Plaza

Carlo Dessy
Romanzo, Italia 2003
220 pp.
Prezzo di copertina € 15
Editore: Caroggio, 2003

hotel plaza  Gianni Tomasina ha avuto sempre il cinema nel cuore; la sua passione sempre crescente alimentava una curiosità vivace per ogni settore dell’arte cinematografica, dalla sceneggiatura alle luci, dalla scenografia al montaggio, finché un giorno questa prese il sopravvento. Gianni colse al volo una fortunata occasione: entrò in una casa di produzione come aiuto operatore.Abbandonò l’insegnamento e si dedicò completamente alla nuova professione. La gavetta non era un peso per lui, perché rendeva man mano più reale e possibile il suo sogno segreto: diventare regista. Era certo di poter dare qualcosa di nuovo a questo tipo d’espressione e di poter comunicare grandi cose attraverso la pellicola, e s’impegnava per riuscire a dimostrarlo.
Aveva poco più di quarant’anni quando conobbe Silvana, studentessa dell’ultimo anno di liceo. Da quell’incontro la sua vita cambiò. La ragazza lo trascinò in un vortice di passione, ma anche di ossessione e mistero. La sua carriera procedeva in modo brillante, ma qualcosa pian piano lo consumava dentro, qualcosa che Silvana aveva innescato e che gli fece perdere il controllo di se stesso.

Hotel Plaza: quando la realtà supera la finzione

Lei mostrava di ascoltare con attenzione, ma Gianni non riuscì mai a rendersi conto se la partecipazione della ragazza fosse reale o soltanto apparente. Il dubbio gli era sorto perché silvana parlava prevalentemente di cose futili o dei suoi animali domestici, che adorava, ma non affrontava argomenti relativi agli studi, alla famiglia e neppure, cosa che gli parve strana, alle sue amicizie e frequentazioni durante il tempo libero.

Il cinema ci racconta tante storie, alcune verosimili, altre incredibili e assurde; tuttavia, spesso, la realtà è di gran lunga più sconvolgente e crudele della sceneggiatura di un film. Gianni Tomasina, innamorato del cinema ma anche della donna sbagliata, sceglie di rimanere intrappolato in una realtà quasi parallela, rifugge quelle verità che infrangerebbero i suoi sogni. Tenta la “fuga” per poter mentire a se stesso illudendosi di eliminare il dolore. Il risultato? La Solitudine. Una solitudine che lo consuma e lo logora destinandolo ad una tragica fine. Gianni si concentra esclusivamente sul suo dolore, il resto perde valore ai suoi occhi, persino i tanto sognati ciak…

Questo romanzo dà molto spazio al sentimento d’amore, ma solo nella sua accezione più malata e morbosa. Vengono toccati anche altri sentimenti, quali la devozione e l’amicizia che non sono affrontati con la dovuta cura, sono piuttosto accennati e sottovalutati.
Il protagonista è un po’ contraddittorio: da un lato mostra una gran forza di volontà, quella volontà che lo rende regista di successo, dall’altro cede inspiegabilmente e senza resistenze ad una fantasia d’amore mai realmente vissuta. Gianni dimostra una debolezza che non lo ha mai contraddistinto prima, e che -per quanto possibile- appare tuttavia eccessiva per un uomo del suo calibro. E’ molto tenero e commovente, invece, Esposito, portiere dell’hotel, ben disposto e generoso in ogni circostanza nei confronti dei suoi ospiti più affezionati. Personaggio simpatico e impareggiabile, assiste più o meno inconsapevolmente a tutte le vicissitudini dei protagonisti. L’Hotel Plaza, d’altra parte, è il luogo reale e simbolico dove prima o poi tutti i personaggi s’incrociano.

Questo romanzo propone una visione molto pessimista dell’esistenza umana, dove la memoria della felicità intravista è forse irrimediabilmente perduta e la distanza tra desiderio e realtà diventano veleni sottili che inquinano l’esistenza e lentamente sottraggono energia.

Marta De Santis 

 

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