Quartetto

Quartetto

quartetto   “Io non sono chi sembro essere. Non so perché, sin da bambino, si da quando cominciai le medie, mi ripeto delle frasi ordite intorno al verbo essere, alla maniera di esempi grammaticali che ancora ricordo a memoria: io sono colui che sono…”

Quattro amici, un quinto compagno di viaggio e un omicidio: la trama di questo brevissimo romanzo si può riassumere così.
Ad un’élite moderna e annoiata – formata da due giovani coppie, Pepa – Modolell e Carlota – Luis , si inserisce un nuovo compagno di avventure, che movimenta la abitudinaria consuetudine di gruppo.
Viene così a crearsi un particolare equilibrio a cinque, che sembra resistere  nel corso di dieci anni e di numerosissimi viaggi attorno al mondo.
Carlota è fantasiosa ed elegante, una bellezza quasi botticelliana, che sa sempre come conquistare l’attenzione di tutti;   Luis è un uomo bruno, con occhi grandi e neri, la barba folta, marito accondiscendente e fedele. Entrambi sono accomunati da una evidente calma vitale, quasi agissero a rallentatore.
Meno raffinati Modolell e  consorte: lei è una donna in carne e un po’ volgare, corrosa dall’invidia per l’amica e in costante ricerca della propria “singolarità”; lui sembra un eroico principe ginnasta, dal volto d’ “arcangelo biondo”, il corpo tonico e muscoloso e lo sguardo assai  ambiguo.
Il quinto personaggio -il colto  io narrante – mantiene un’aura di mistero
D’improvviso qualcosa rompe l’idillio: Carlota, incinta di 4 mesi,  viene trovata morta annegata nello stagno della sua casa di campagna.
Il quintetto, divenuto nuovamente un quartetto, si disgrega…  sono tutti indagati, il marito è il maggior sospettato.
Un suicidio o un omicidio passionale? Chi è  l’amante di chi?  Chi è il padre di quel bambino mai nato?

Un romanzo leggero ma intrigante, un mistero che è quasi un indovinello dalle molteplici soluzioni. Lontano dal mondo del detective Pepe Carvalho, Montalban, personaggio che lo ha reso popolare,  non rinuncia al racconto giallo e nemmeno ad offrire uno spaccato della moderna borghesia spagnola colta ma  spesso superficiale.
Un gioco di apparenze e di inganni, più comune e frequente di quel che pensiamo, perché – come dice l’io narrante: “Le apparenze ingannano, ma sono pur sempre l’argomento più solido che abbiamo. L’apparenza è la realtà, e superarla implica uno sforzo di cui quasi nessuno ha bisogno, e che quasi sempre conduce ad evidenze peggiori delle apparenze di origine”. Come dire che, tutto sommato, ci si accontenta della “superficie” perché scavare nella verità mette paura, ci si potrebbe imbattere in scoperte terribili e inconfessabili.
In fondo l’amicizia di cui si parla in questo contesto,  è simbolo calzante della pura finzione, intessuta fra invidie segrete  e insoddisfazioni personali. I protagonisti preferiscono fuggire dal reale ( e dalla propria coscienza), nascondendosi dietro lo schermo protettivo  di un legame amicale di lunga data che si esterna nel rito ricorrente del viaggio.

L’autore
Manuel Vázquez Montalbán è nato a Barcellona nel 1939. È autore di testi di poesia e narrativa, e di un fortunatissimo ciclo di polizieschi. Saggista e giornalista, acuto osservatore dell’evoluzione morale e civile della società spagnola, è stato insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Racalmare, assegnatogli a Palermo, nel 1989, da una giuria presieduta da Leonardo Sciascia.
Ha raggiunto l’apice della sua popolarità grazie alla serie di  romanzi dedicati al detective Pepe Carvalho, ex militante comunista, ex agente della Cia, gastronomo raffinato, intellettuale deluso che ha il vezzo di incenerire i libri nel caminetto – anche d’estate.
Ma Manuel Vázquez Montalbán è noto proprio per la sua prolificità: oltre ai venti romanzi che compongono la “serie Carvalho”, ha scritto poesia, saggi di sociologia, politica, attualità, letteratura, pochi indimenticabili romanzi indipendenti dal ciclo poliziesco, pièces teatrali e una enorme quantità di articoli per diversi giornali spagnoli e non.
Si è spento per un infarto che lo ha colto all’aeroporto di Bangkok, mentre proveniva dall’Australia, il 17 ottobre 2003.

martadesantis

I commenti sono chiusi