Mese: Maggio 2005

Melanzane alla siracusana (caponata)

Melanzane alla siracusana (caponata)

“Fortunatamente è morta la “nouvelle cuisine”, per cui si spera di non trovare più ristoranti che offrono branzini al forno con salsa di nutella e contorno di margherite gialle. Quella che però si sta delineando è una nuova era, non meno triste, dominata dalla cucina delle cliniche di lusso: dolci suorine e corpulenti ex-giovanottoni profetizzano l’avvento dei sapori genuini: un po’ di basilico, una fetta di melanzana con due gocce d’olio extra-vergine. E questo un segno di violenza e di ignoranza gastronomica.

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Inedita.Le Cantate di Bach.

Inedita.Le Cantate di Bach.

Il concerto di venerdì 6 maggio, eseguito nel Palazzo della Cancelleria di Roma, si inserisce in un progetto di catalogazione e pubblicazione di opere di grandi musicisti italiani rimaste, conservate e dimenticate, nelle biblioteche storiche di questo miracoloso paese.
Il programma comprendeva le cantate “Ich geh und suche mit Verlangen” (BWV 49), che apriva la serata e “Wachet auf, ruft uns die Stimme”(BWV140), che la concludeva, intervallati dal concerto per violino, archi e basso continuo (BWV 1041) e dal mottetto “Komm, Jesu Komm” (BWV 229) eseguiti da Maria Altadill (soprano), Hans Jorg Mammel (tenore), Furio Zanasi (basso), Lucy van Dael (violino), il coro del CIMA e l’Orchestra Barocca Italiana con la direzione di Riccardo Martinini.

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La religione dei romani

La religione dei romani

Saggio, 2001
318 pp. Euro 25,00
Autore: Jörg Rüpke
Casa editrice: Einaudi, 2004
Traduzione: Umberto Gandini
ISBN 88-06-16586-0

la religione dei romani 

A Roma religione, politica e vita quotidiana hanno sempre avuto un legame fortissimo, quasi imprescindibile.
Rapporti di parentela, di potere fra sessi e gruppi sociali trovavano sostanza ed espressione nei ruoli e nei rituali religiosi. Il senato, per esempio, si riuniva sempre in uno spazio sacralmente definito e dava inizio ad ogni riunione con un sacrificio; magistrati e uomini d’alto rango porgevano offerte e chiedevano auspici costantemente, in particolar modo alla vigilia di avvenimenti importanti; ogni categoria sociale o mestiere – dai panettieri ai marinai, dai soldati agli artigiani – individuava delle divinità protettrici, in nome delle quali si creava una sorta di associazionismo ‘cultuale’.

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