Mese: Ottobre 2005

Coda di Bue alla Vaccinara

Coda di Bue alla Vaccinara

“Café de Paris. E splendido stare su una veranda in via Veneto, elegante e fiorita, con il pianista discreto che suona motivi celebri; ma qui finisce il positivo di una simile esperienza: i cibi sono infatti indegni e le bevande quasi. Gli gnocchi alla romana sono un piatto che potrebbe essere servito in un ospedale pubblico, nei tagliolini alla panna e tartufo nero il tartufo è plastificato come nel bife, una bistecca bruciata, ipertrofica e disgustosa. La coda alla vaccinara sembra un mostruoso minestrone di verdure con l’aggiunta di un osso vaccino….” (I Farfalloni, Psicoanalisi Contro, anno 16, n. 35, gennaio 1999).

Ingredienti per quattro persone:

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Era una notte di luna…

Era una notte di luna…

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È raro vedere due grandi attori protagonisti recitare insieme su di un unico palcoscenico. È accaduto martedì 31 maggio nella sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Stiamo parlando di Franco Castellano e Maurizio Micheli, riuniti nello spettacolo “Era una notte di luna…”, un percorso nel teatro di Sandro Gindro mise en èspace da Marco Mattolini.

Per quanto gli abbia dato popolarità, il piccolo schermo non rende giustizia a Franco Castellano, che in teatro esibisce una bravura sconvolgente. Egli sa giocare con i mille colori della voce: un tono basso, caldo e avvolgente per raccontare la triste storia di Palinuro (in “Albino Zero”), in modo così intenso e reale da farci immaginare i tempi mitici degli aedi; un piglio vigoroso in “Senza titolo 2”, per esprimere rabbia, invidia o disperazione; una stridula voce acuta che crea un effetto grottesco-esilarante persino in un testo tragico come “L’Odore dell’Inconscio”.

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Claudio Abbado e Marta Argerich

Claudio Abbado e Marta Argerich

Giovedì 6 ottobre e venerdì 7 ottobre 2005        
Auditorim Parco della Musica
Sala Santa Cecilia

Marta Argerich-disco

Roma è una città piena d’arte: i musei, i palazzi, i cortili, le chiese ostentano una bellezza accumulata da più di duemila anni. Anche le tradizioni pittoriche, teatrali e musicali sono solide e sviluppate per da secoli grazie alle corti papali, principesche e nobiliari che hanno arricchito e depredato la città. Ma mentre le arti figurative ed il teatro seguitano a ricevere un impulso forte abbastanza anche ai massimi livelli, la musica incontra maggiori difficoltà. Roma è sede di un conservatorio prestigioso; vede la coesistenza di numerose associazioni musicali dal vertiginoso ritmo organizzativo tuttavia, neanche attraverso le sue istituzioni più importanti riesce ad ospitare interpreti dal nome altisonante che dirigano le proprie compagini orchestrali o ne siano accompagnati in concerto: quando ciò accade l’evento richiama la massa degli appassionati musicofili e dei mitomani.

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