Una delle attività umane più coinvolgenti è il raccontare: si attende con desiderio che accada qualcosa di meno consueto e lo si assorbe con passione per poterlo riferire a qualcuno, amico, innamorato, conoscente, talvolta arricchendo con la fantasia, talvolta aggiungendo, là dove l’attenzione è stata carente o l’accaduto poco stimolante. Tale è la forza del desiderio che, spesso, capita di assistere ad uno spettacolo o ad un concerto con l’idea precostituita: è bello! e con insistita convinzione si arricchisce il racconto di particolari insignificanti, che esulano dal vero e proprio accadimento.
Ieri sera 27 marzo, domenica di Pasqua, uscendo dal Concerto di Pasqua 2005 eseguito nella Basilica di Santa Sabina sull’Aventino, abbiamo ascoltato considerazioni simili: “È stato bellissimo e come si muoveva bene il direttore”; “È stato bellissimo, hai visto quanta gente c’era”; “È stato bellissimo, c’era anche una televisione privata”.
Vogliamo tentare di raccontare l’evento musicale anche noi.
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