Anno: 2005

La regina disadorna

La regina disadorna

Maurizio Maggiani
Romanzo, Italia 1998
400 pp.  Lit. 7,23
Casa editrice: Universale Economica Feltrinelli, 2000

la regina disadorna  “Cresceva sapendo di essere una principessa, Lucy:cresceva sapendo che sarebbe diventata una regina moglie di re.Questo era il destino della sua vita nella sua isola tra la sua gente e, pur se ancora invisibile, già sovrintendeva ad ogni cosa attorno e dentro di lei.”

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Azzurro

Azzurro

principe.jpgPrima di tutto voglio presentarmi, mi chiamo Azzurro e sono il principe del Regno Incantato. Voi, a questo punto, penserete che io sia felice e contento come raccontano tutte le favole…ma è un’illusione. Per dire la verità sono piuttosto amareggiato, perché pur essendo il Principe non ricevo le adeguate attenzioni!
Insomma, IO ho il castello, IO sono l’eroe…eppure appaio solo alla fine d’ogni storia, come una semplice comparsa. Nessuno si ricorda di me, nessuno si chiede come sono fatto e com’è la mia vita…
Dicono solo “…arrivò il principe azzurro, e vissero felici e contenti!”.
Ma lo avete capito che Azzurro è il mio nome e non il colore dei miei occhi?

Le mie mogli, come se non bastasse, sono capricciose e incontentabili, contrariamente a quanto fanno credere i cantastorie che le descrivono sempre belle brave e buone. Siete stupiti che io parli di mogli al plurale? Ebbene sì,  ho appena divorziato…per la terza volta!!  
La prima fanciulla di cui mi sono innamorato, si chiama Aurora. E’ una principessa, ma l’ho scoperto solo in un secondo momento. Un giorno d’autunno cavalcavo nel bosco per distrarmi dalle incombenze di corte – e non a caccia come tutti credono – e fui colpito da una voce che canticchiava una curiosa melodia. Seguii quel suono e la vidi. Aurora era vestita come una popolana e, forse, fu quella semplicità e la sua curiosa canzoncina a farmi innamorare. Naturalmente, come tutti sapete, le cose si complicarono parecchio prima che potessimo coronare il nostro sogno d’amore.

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Teatro. Opere per attori, solisti e burattini

Teatro. Opere per attori, solisti e burattini

Teatro, Italia 2002
157 pp.
Prezzo di copertina € 12,50
Curatore: Giovanni Moretti
Editore: SEB 27, 2002
ISBN 88-86618-29-8

teatro opere e burattini

Ogni parte del libro è fondamentale. L’introduzione, di Giovanni Moretti, esplica il lavoro e la figura di Sandro Gindro, personalità complessa e variegata soprattutto per chi non ha avuto il piacere di farne conoscenza diretta. In lui psicoanalisi, musica e drammaturgia sono elementi inscindibili, e questo volume ne dà la prova.

Per illustrare meglio il suo concetto di drammaturgia, prima dei cinque testi teatrali si offre un saggio programmatico, Il teatro, la sapienza e i ragazzi, in cui l’autore spiega cos’è il teatro, il “rito” e il suo meccanismo psicologico: “Questo è il teatro: un momento della vita dell’uomo che racconta il passato dell’uomo; ma un passato che vive adesso nella rappresentazione, nel gesto, nella comunicazione… Il teatro serve a conoscere il mondo, per questo il teatro è utile a tutti: adulti e bambini.”.

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Per un giorno

Per un giorno

di Francesco Petrucci 

Le ampie vetrate inondavano di luce il salone, sì che la stanza era tutta un riflesso dorato.Un’unica ombra si dondolava al centro del bianco marmoreo pavimento. Il frenetico ansimare di quel bambino perennemente raffreddato era accompagnato dal frusciante scartabellare di fogli e giornali.La bionda testolina era riversa ciondoloni all’interno di un cassettone e ogni tanto da questo, come un geyser, un foglio di carta volava nell’aria, per poi seguire la sua disordinata planata verso terra. Tutt’intorno cartacce spiegazzate e appallottolate, sterili gomitoli di bianco e nero e qualche vivace arlecchino disegno.

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Lo spirito e altri briganti

Lo spirito e altri briganti

Francesco Guccini  Loriano Macchiavelli
Racconti, Italia 2002
280 pp.
Prezzo di copertina € 15,80
Editore: Mondadori, 2002
ISBN 880450272X

Lo spirito e altri briganti  “Bé, briganti e banditi… Sì, come no? Ce ne sono stati e ne ho sentito parlare, ma bisogna distinguere. Le parole brigante e bandito sono spesso usate come sinonimi, ma in realtà da queste parti avevano significato differente. Oggi no, oggi ci sono solo banditi”

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