Rumors
L’Associazione Culturale Compagnia delle Rane presenta
RUMORS
di Neil Simon
Morrovalle – Teatro Comunale – sabato 31 marzo 2007
C’è una canzone ‘popolare’ di Sandro Gindro che dice: “davvero, fa proprio piacere vedere qualcuno al lavoro felice…”
Bisogna riconoscere che afferma una verità: fa proprio piacere vedere un gruppo di ragazzi lavorare in teatro e per il teatro e scorgere in loro quel pizzico di gioia che ripaga anche lo spettatore più incallito, cui viene comunicata.
La Compagnia delle Rane di Morrovalle gestisce il Teatro Comunale – nel senso che provvede al suo funzionamento – per tutti gli eventi della stagione; allestisce ogni anno la rassegna del teatro amatoriale; prepara lo spettacolo estivo delle “Notti di Guarnerio”; mette in scena un testo teatrale: il tutto sotto la direzione artistica e la regia di Oberdan Cesanelli.
La commedia Rumors, di Neil Simon, ha chiuso brillantemente la stagione invernale del 2007 dinanzi ad un pubblico numeroso, coinvolto e disinibito che ha sorriso, riso ed applaudito, libero di sentirsi pienamente partecipe.
La pièce è una sorta di vaudeville contemporaneo in cui il non detto, il sottinteso, l’ambiguo assumono contenuti paradossali, grotteschi ed esilaranti; ed il senso delle cose emerge dal contributo corale ma, soprattutto, da un ritmo forsennato.
La trama è semplicisticamente geniale: la scena si apre con uno sparo (e anche con l’odore della polvere pirica) all’interno di lussuosa villa in una imprecisata città americana della costa atlantica. Da questo istante quattro coppie di coniugi, membri della ‘high society’, iniziano ad agitarsi freneticamente per la preoccupazione di quanto è appena accaduto; per il timore di essere coinvolti in uno scandalo e, soprattutto – non avendo capito nulla – per dare ad intendere di avere invece capito tutto e fingere di voler nascondere “la verità” agli altri.
Nel territorio del non senso, genialmente delineato da Neil Simon, l’inconscio prende inevitabilmente il sopravvento sulla razionalità ed i caratteri, normalmente nascosti, sfuggono al controllo dei protagonisti. Così Ken si dimostra arruffone e confusionario; Chris, sua moglie, una bambolina che gira intorno a se stessa senza alcun criterio; Claire sogna ad occhi aperti labbra peccaminose; Lenny tesse trame in continuazione; Ernie è un ebete felice; Cocca è felice di soffrire; Cassie è (realmente) rancorosa con Glenn che si immagina presidente (con sigari e stagiste). Tenero è l’agente di polizia di Monroevalley Station.
Tra le ingenuità che affioravano or qui, or lì, sono emersi momenti davvero esilaranti in cui i nove bravi interpreti, momentaneamente liberi dai propri timori, hanno trascinato la platea sino agli applausi a scena aperta.
Bisogna dire che il teatro fa bene al teatro e i ragazzi sul palcoscenico lo dimostrano: la compagnia delle rane è cresciuta; calcando la scena gli accenti dialettali diminuiscono e proporzionalmente cresce anche la qualità del pubblico in sala.
Le scenografie erano semplici, adatte e ben realizzate; le musiche scelte con gusto. Noi stessi, che ci siamo seduti in poltrona di un umore piuttosto cattivo, ci siamo rialzati rasserenati ed allegri canticchiando la canzoncina di chiusura “Video killed the radio star”.
Vogliamo fare una critica al pur simpatico assessore alla cultura perché ha sottratto il piacere degli applausi – soprattutto al pubblico – per la fretta di consegnare un riconoscimento: la politica, anche quando corre, è troppo lenta a capire.
pietro de santis