Anno: 2008

Omaggio a Messiaen – Quatuor pour la fin du temps

Omaggio a Messiaen – Quatuor pour la fin du temps

Quartetto per la fine del Tempo di Olivier Messiaen
Sandro Cappelletto voce recitante
Alessandro Carbonare clarinetto
Carlo Maria Parazzoli violino
Gabriele Geminiani violoncello
Andrea Dindo pianoforte

Sabato 1 novembre è stato eseguito, come omaggio a Messiaen, il suo straordinario quartetto per la fine del tempo. È stato un omaggio duplice perché la data, coincidente con la festa di tutti i Santi, è adatta per una riflessione sulla vita, sul suo inizio e sulla sua fine.
A Roma – e non solo – la musica del novecento e contemporanea viene raramente eseguita e questo stesso brano è riproposto da un’importante istituzione musicale pubblica solo dopo sessanta anni dalla prima esecuzione. Le istituzioni musicali private, più sensibili a ogni forma di rinnovamento, hanno proposto più volte l’opera: io ricordo almeno un’esecuzione nel dicembre 1992 nella Chiesa di San Marco Evangelista in Roma con Vincenzo Mariozzi al clarinetto e Giuseppe Scotese al pianoforte.

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La classe – Entre les murs

La classe – Entre les murs

Regia di Laurent Cantet
Con François Bégaudeau,  Nassim Amrabt, Laura Baquela, Cherif Bournaïdja Rachidi,
Juliette Demaille, Dalla Decouré

“François Bégaudeau è insegnante di lettere in una scuola media superiore parigina.
Grazie alla sua esperienza, narrata in una sorta di diario che attraversa un intero anno scolastico, il regista invita a riflettere su come l’equilibrio di una realtà-classe oggi possa rivelarsi estremamente precario.
Senza enfasi né retorica il docente e il regista ci mostrano quanto i ruoli di insegnante e di studente siano oggi sempre più complessi e, in qualche misura, da ricostruire dalle fondamenta.
Potrà anche sembrare un po’ lento e dilatato il narrare di Cantet in questa occasione ma, per chi ha tempo per ascoltare, in particolare se genitore, il suo è un film prezioso.”

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BRODO CINESE…e poi il pollo

BRODO CINESE…e poi il pollo

Un osso di maiale, o di vitella, un pollo senza petto, 600 gr di filetto di maiale.
Mettere il tutto nell’acqua bollente e cuocere la carne.ùA cottura ultimata le carni verranno usate nelle varie preparazioni.
Il brodo può essere conservato nel surgelatore ed essere poi adoperato di volta in volta.
(Ed il petto tolto dal pollo  usato per il brodo?  Vedi la prossima ricetta!!!!!)

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Pranzo di Ferragosto

Pranzo di Ferragosto

di Gianni Di Gregorio

Le marchette erano, un tempo, bolli che si incollavano sui libretti di lavoro: il datore di lavoro li acquistava versando i contributi al dipendente assunto a giornata. Perciò “andare a fare una marchetta” in un periodo in cui scarseggiavano risorse economiche, nonostante consentisse una magra soddisfazione per un’unica giornata di lavoro, era sinonimo di un evento pur sempre positivo.
A Roma la frase “andare a fare una marchetta” assunse un altro significato: per un ragazzo era l’equivalente del fornire prestazioni da “gigolo”; avere, cioè, una ricompensa in danaro per rapporti sessuali consumati con una persona del proprio sesso. In un periodo in cui davvero mancava anche di che mangiare, quello costituiva pure un espediente valido.

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