Asino chi non legge

Asino chi non legge

Maratona di lettura non stop di 24 ore dalle 21.15 del 12 agosto alle 21.30 del 13 agosto

Cortile di Palazzo Lazzarini, Morrovalle (MC)

Dopo un lungo periodo di vacanze (dal sito genialeconfusione.it) riprendiamo i nostri discorsi per parlare di un’iniziativa, ideata e coordinata da Oberdan Cesanelli e organizzata dalla Compagnia delle Rane, per due motivi: ci hanno invitato a partecipare e, partecipando, ciò a cui abbiamo assistito ci è sembrato piuttosto interessante da un punto di vista sociale.

Svelo innanzitutto le personali motivazioni che hanno indotto me a partecipare, vista la disponibilità di tempo: l’amicizia verso la cittadina di Morrovalle – e verso i suoi abitanti la cui accoglienza è sempre calorosa – e la voglia di ricambiare comunicando qualcosa, sperando possa essere utile.

I due brani proposti da me – “Albino zero” di Sandro Gindro ed “Il mare colore del vino” di Leonardo Sciascia letti non bene a causa dell’emozione – parlano di amicizia e dell’invidia  che ne offusca il sentimento (insieme alla paura dell’omosessualità); e dell’amore verso la cultura greco-romano-cattolica, mediterranea in una parola, della quale non ci si deve vergognare poiché è ricca di affetti la cui intensità vivifica e “realizza” l’individuo meglio di altre culture magari più “scientifiche”, ma povere di riti e di “misteri”. Almeno questa è stata mia la motivazione consapevole.

Credo che proprio il piacere di comunicare – in una sorta di lungo simposio comune – sia stato il motore in grado di suscitare l’interesse di molti, intorno a questa iniziativa, testimoniato dal numero delle iscrizioni di più o meno improvvisati lettori e dalla curiosità dei mass media (tra cui anche il TG3).

Per questo è stato anche stimolante cercare di capire cosa volessero comunicare gli altri partecipanti alla maratona (del sottoscritto è già detto) attraverso la scelta dei brani e lo stile di lettura, per percepire uno spaccato culturale del mondo di “chi legge”.

La prima annotazione sottolinea come la grande maggioranza dei lettori abbia proposto selezioni di libri, nonostante il tempo riservato per ciascun interprete avesse il limite di 30 minuti e non permettesse una lettura esauriente, con il risultato di rendere la comunicazione incomprensibile a chi non conoscesse già il libro (54 scelte su 84 letture, pari al 65%, cioè due persone su tre).

Ciò attesta che questi lettori desideravano principalmente comunicare a se stessi, in una sorta di esibizionismo quasi sterile (se si escludono i traboccanti messaggi dell’inconscio).

Un discreto numero di letture era incentrato su di una “idea” fissa: la nostalgia dell’infanzia; il senso di colpa accompagnato dal timore della punizione; l’orrore della vagina; le fantasie di violenza sessuale e gli annessi problemi di erezione; il bisogno inconscio di dichiarare pubblicamente la propria omosessualità; il deterioramento della morale; fino ad un vero e convinto delirio di onnipotenza.

Rispetto alla qualità delle scelte, è inevitabile mettere il dito nella piaga: la maggior parte delle letture risentono delle scelte commerciali. Ahimé, cari amati lettori ed interpreti, quasi nessuno ha scelto le proprie letture cercando, rovistando, studiando, ma quasi solo seguendo le mode: tanto Stefano Benni, troppo Erri De Luca, persino Fabio Volo e molta variopinta letteratura ètrangère.

Altro argomento su cui riflettere è stato il colore prediletto: impazza il fosco dramma, la violenza, il sadismo; il trauma è stato padrone dei microfoni come se non ci fossero altre tonalità espressive per comunicare fatti importanti. Vabbé che siamo tutti destinati a morire ma, almeno per il momento…

Mi fermo qui di nuovo esprimendo i complimenti a Oberdan, alle Rane e ad alcuni lettori straordinari che ho avuto il piacere di ascoltare (confesso di essermi assentato alcune ore): Giampaolo Valentini (attore), Elena Fioretti e Genny Ceresani (aspiranti attrici), Stefania Cippitelli (sconosciuta lettrice piena di ironia).

P.S. un ultimo suggerimento letterario (in contrasto alle sottolineate tendenze iper-tragiche): la vita riserva spesso splendide sorprese anche in situazioni drammatiche, come racconta la favola orientale dell’uomo, le due tigri ed i due topolini.

Buona fine di agosto a “tout le monde” (ulteriore criptico riferimento letterario).

(Pietro De Santis)

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