Anno: 2011

Foto Famiglia

Foto Famiglia

Da sempre una delle esigenze più sentite dall’essere umano è lasciare un segno nella memoria: i racconti di gesta eroiche, tramandati di generazione in generazione da poeti erranti, da tragediografi, da trovatori, da cantastorie o raccontati tra amici in una sera d’estate, si riferiscono sempre ed immancabilmente all’età dell’oro di ciascuno, cioè il passato irraggiungibile.

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Le donne del sesto piano

Le donne del sesto piano

le donne del sesto pianoOgni racconto è sempre autobiografico: ripete cose ascoltate, viste o vissute in prima persona, magari rimaste nascoste nell’inconscio per anni. Ma nessuno inventa nulla: tutt’al più, nell’inconscio si condensano fatti originariamente separati, se ne cambia l’ordine o si cambia la visione prospettica attribuendo maggiore attenzione a qualcosa trascurato precedentemente. Ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole.

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Polpette turche di Giorgio con riso di nonna Lakmè

Polpette turche di Giorgio con riso di nonna Lakmè

Caro Pietro, ti allego la ricetta da comporre, come il piatto descritto. Chiamami quando ci lavori. Giorgio

Polpettine con curry e miele accompagnate da riso pilaf di nonna Lakmè

Questa ricetta è un piatto unico, per chi ama i profumi e i sapori mediorientali. È un piatto che viene dalla mia famiglia e nasce in una Turchia ricca di influenze diverse: turchi, armeni, greci, italiani … culture che, in un’atmosfera di tolleranza e accettazione delle singole, forti, identità, si sono mischiate nella vita di tutti i giorni, soprattutto nel cibo, restituendo nuovi sapori.

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Teatro, Musica e Letteratura in provincia

Teatro, Musica e Letteratura in provincia

In un mondo in cui tutto è già stato detto e viene anche continuamente ripetuto, conserva forse qualche significato il tentativo di parlare ancora? Noi crediamo di sì e per sostenere questo convincimento ci rassicuriamo, memorizzando alcune frasi emblematiche che maestri, antichi e moderni, hanno suggerito: “Non cadere nel saputo e nella noia, ma va alla ricerca dei principi primi” e “appropriati del linguaggio colto”.

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Le sette opere di misericordia corporale – XVII

Le sette opere di misericordia corporale – XVII

Intanto mentre leggeva, appoggiato al sedile di pietra del giardinetto, qualche pagina di un libro – tanto per darsi un contegno portava con sé un romanzo di Tahar Ben Jelloun per crogiolarsi intorno al tema delle diversità – arrivò Giada la collega insegnante interna, facendogli il segnale che si poteva entrare.

Questa volta le formalità furono poche perché il guardiano già lo riconobbe e attraversarono senza ostacoli le sei porte d’acciaio ben temperato che separano l’esterno dall’interno, sotto lo sguardo di dodici occhi altrettanto ben temperati dalle sanzioni disciplinari.

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