Anno: 2014

SOGNO DI UNA NOTTE (o un giorno) DI MEZZA ESTATE

SOGNO DI UNA NOTTE (o un giorno) DI MEZZA ESTATE

Il sogno estivo di tante persone – giovani e meno giovani – si concentra intorno alla fantasia di non far niente e di come realizzarla: lontani dalle incombenze di studio o di lavoro (per chi è incluso nelle categorie) il sogno di mezza estate approda verso isole lontane (che si raggiungono in pochissimo tempo), o montagne incontaminate (per lo più ingorgate di auto e buste di plastica); per chi non fa (più) parte di tali categorie, esso invece si consuma davati alla TV o ai giochi (video o d’azzardo).

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Carmen

Carmen

È un’opéra-comique in quattro quadri (definizione di Bizet) su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy; è tratta dalla novella omonima di Prosper Mérimée (1845), con modifiche radicali quali l’inserimento dei personaggi di Escamillo e Micaela e il carattere di don José, bandito rozzo e brutale, trasformato in soldatino tenero e affezionato a “mammà”.

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L’odore dell’Inconscio

L’odore dell’Inconscio

L’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali ricorda il suo fondatore, Sandro Gindro, dedicando la mattinata di sabato 24 maggio 2014 al seminario “Sulla riva dello stagno per una riflessione sul mito di Narciso e le sue implicazioni nel rapporto con l’altro e la sessualità; e la serata dello stesso giorno al “Concerto per Sandro”

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L’elisir d’amore

L’elisir d’amore

melodramma giocoso in due atti, libretto di Felice Romani, musica di Gaetano Donizetti.

La vicenda è ambientata in un immaginario villaggio dei Paesi Baschi, alla fine del XVIII secolo. Nella regia di Ruggero Cappuccio, con le scene di Nicola Rubertelli ed i costumi di Carlo Poggioli, l’ambientazione proposta – essenziale – è più vicina alla collinosa campagna romana e ai suoi abitanti, così come numerosissime opere grafiche l’hanno tramandata fino ad oggi (es. “L’arrivo dei mietitori nelle paludi pontine” di Louis Léopold Robert, Parigi, Louvre).

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Una pura formalità

Una pura formalità

In una notte di tempesta, un uomo (Roberto Sturno) corre sotto la pioggia e viene fermato da alcuni gendarmi (Giuseppe Nitti, Amedeo D’Amico, Paolo Benvenuto Vezzoso, Marco Fiore) che lo conducono al posto di polizia. Su questa scena di pioggia sul fondale si apre il sipario e lascia apprezzare una bella scenografia di quinte scorrevoli, che evoca immagini kafkiane: anonima, grigia, con pochi elementi caratterizzanti. L’uomo, privo di documenti, si oppone ai militari che non vogliono lasciarlo andare e faticano per calmarlo.

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