Mio marito è un assassino
di Sandro Gindro(1984), regia di Pino Strabioli
Sme (Esmeralda) è una donna frivola, ma sensibile e amante degli animali e della natura; chiusa nella sua esistenza domestica è profondamente e sensualmente legata al marito Dru (Asdrubale), che la ricambia con pari intensità. Asdrubale è totalmente dedito al lavoro, in cui riversa ogni frammento di tempo spendendosi per progettare e portare a termine le proprie attività. Il lavoro che svolge è piuttosto complesso e lo porta a intrecciare rapporti con un gran numero di persone di cui, talvolta, dimentica persino l’esistenza: fa l’assassino.
La scena è ambientata in una casa borghese piuttosto ricca, è la casa di un antiquario. Entrano due clienti – madre (Livia Bartolucci) e figlia (Vittoria Rossi) –, destinate ad essere le prossime vittime. In un’altra stanza Dru (Pino Strabioli) racconta a Sme (Sabrina Knaflitz) di come abbia ucciso una vecchina annegandola nella polenta. Sme sviene in continuazione turbata non già dalla violenza dei gesti – tuttavia sempre cortesi e rispettosi delle forme – narrati dal marito, ma al pensiero della vicina di casa, che strappa le tenere foglioline di basilico dalla pianta: una tortura tremenda. …