L’abbraccio dello Yeti
Claudia Fornari
Romanzo, Italia 2003
93 pp.
Prezzo di copertina € 9
Editore: Marsilio, 2003
ISBN 88-317-8282-7
“Guardò i quindici piani di vuoto e si lanciò. Lo Yeti era nel giardino. Immobile tra l’altalena e un tronco di oleandro ghiacciato. Elena atterrò sulle sue grandi braccia tese in avanti. Lo Yeti la strinse al petto. Anche i fiocchi di neve cadevano sulla sua pelliccia calda senza sciogliersi”. Alessio lavora come commesso in un negozio di camicie da uomo in un centro commerciale. E’ sposato con Micina, noiosa donna in carriera, e ha tre amanti scelte tutte in base alla taglia di reggiseno: la quarta. Alessio dedica il lunedì a soddisfare le voglie sessuali delle sue amanti, e trascorre gli altri giorni a sbirciare le clienti del negozio di biancheria intima di fronte al suo.
Elena, medico volontario, torna a casa dopo tre anni di militanza nei paesi del terzo mondo. E’ una donna elegante, bella, svagata, e senza nessuna fiducia negli uomini. Si aggira smarrita per la sua città natale che non riesce a riconoscere ed è indebolita da una strana febbre.
Sono due storie molto diverse che si avvicinano, si respingono, e alla fine si uniscono grazie a una figura misteriosa, uno Yeti dalla candida pelliccia che li preserverà da un’imminente catastrofe.
Difficile inquadrare questa opera prima di Claudia Fornari, forse perché è l’autrice stessa ad avere le idee un po’ confuse.
Qual è il senso di tutta la storia? Chi è lo Yeti? Un animale, un dio, un sogno? Se i due protagonisti sono gli eletti da Dio, l’autrice ci propone dunque una nuova versione della storia di Noé. In questo caso il dio-Yeti protegge solo ed esclusivamente Alessio ed Elena, ma inspiegabilmente li instupidisce, li rende vuoti, superficiali e privi di sentimento, contrariamente a quanto si vorrebbe far credere. Sta arrivando la fine del mondo?
E in cosa i due “eroi” sono meritevoli rispetto agli altri?
Forse l’autrice cerca di esprimere in modo piuttosto prevedibile la necessità umana di sognare, la ricerca del coraggio di cambiare vita per combattere le solitudini e le inquietudini di oggi e conoscere un amore sincero.
Oppure, al contrario, fra le righe si deve scovare una affermazione sull’ineluttabilità della guerra, sull’odio che impera nel nostro tempo, e sulla mercificazione di tutto e tutti. E’ difficile commentare una fiaba tanto sconnessa!
Marta De Santis