Inedita.Le Cantate di Bach.
Il concerto di venerdì 6 maggio, eseguito nel Palazzo della Cancelleria di Roma, si inserisce in un progetto di catalogazione e pubblicazione di opere di grandi musicisti italiani rimaste, conservate e dimenticate, nelle biblioteche storiche di questo miracoloso paese.
Il programma comprendeva le cantate “Ich geh und suche mit Verlangen” (BWV 49), che apriva la serata e “Wachet auf, ruft uns die Stimme”(BWV140), che la concludeva, intervallati dal concerto per violino, archi e basso continuo (BWV 1041) e dal mottetto “Komm, Jesu Komm” (BWV 229) eseguiti da Maria Altadill (soprano), Hans Jorg Mammel (tenore), Furio Zanasi (basso), Lucy van Dael (violino), il coro del CIMA e l’Orchestra Barocca Italiana con la direzione di Riccardo Martinini.È bene, innanzitutto, affermare che nel nostro paese si propongono pochissimi concerti, forse a causa dell’eccessiva pigrizia degli abitanti, che riescono ad essere scossi solo dagli eventi, con la conseguenza di costringere musicisti e organizzatori alle più varie elucubrazioni, anche nell’intento di assicurarsi uno stipendio dignitoso.
Il concerto di questa serata non è stato proposto come un evento, però crediamo che l’intera manifestazione abbia dovuto giustificare la propria esistenza non in base alla bellezza intrinseca nella musica ma, soprattutto, grazie al valore aggiunto della riscoperta e della riproposizione.L’intenso mottetto per doppio coro, risultava slegato nell’impasto tra compagine corale e compagine orchestrale ma, finalmente, il Bach più conosciuto è fiorito nell’ultimo brano in programma, in particolare nello splendido quarto movimento “Zion hört die Wächter singen” cantato – bene! – da Hans Jorg Mammel. Riccardo Martinini è senza dubbio un valido musicista, un organizzatore attivissimo, ma la sua direzione risulta stanca, confusa, imprecisa.
Bisogna avvicinare di più la musica al pubblico, magari con proposte semplici, casa per casa, affinché il linguaggio musicale divenga più famigliare. Non è un buon servizio né un buon affare quando tutta la città si riversa sulla Curva Nord dello Stadio Olimpico per assistere alla Turandot, nella curiosità di vedere se Calaf potrebbe anche calciare un rigore.
treamici