Incontri di Musica Sacra e Contemporanea
Domenica 4 marzo 2018
CONCERTO DI MUSICA SACRA DI ISPIRAZIONE EBRAICA
Tempio Maggiore di Roma, via del Tempio 1
INGRESSO LIBERO
“Il canto, soprattutto quello liturgico, non è solo un modo di esprimersi, ma un mezzo per portare lo spirito dal cielo sulla terra. Il valore
numero delle lettere ebraiche per il termine shirah (canto) è lo stesso del termine tefillah (preghiera). La preghiera è canto. L’unico linguaggio
che sembra adeguato al Mistero è la musica.
La giusta espressione ebraica per designare il cantore è baal tefillah, maestro di preghiera. Il compito del cantore è quello di guidare la preghiera. Egli non se ne sta isolato davanti allo scrigno della Torah come un artista che cerca di dimostrare la sua bravura cantando pregevoli prezzi vocali. Non se ne sta da solo davanti allo scrigno, ma con la sua comunità, con cui deve identificarsi. Il suo compito è di rappresentarla ed ispirarla.
Nella sinagoga la musica non è fine a se stessa, ma il mezzo per un’esperienza religiosa. La sua funzione è di aiutarci a sostenere per un attimo il confronto con la presenza di Dio, a porci davanti a lui in atteggiamento di lode, speranza, esame di noi stessi.
Non c’è alcuna prova per l’esistenza di Dio. Ci sono dei testimoni: al primo posto stanno la Bibbia e la musica.” (Prof. Pasquale Troia, libretto di sala per il concerto di domenica 4 marzo 2018)