Casa Schumann
Schumann, Wieck, Brahams. Vita, musica, passioni
Domenica 16 luglio, Villa Doria Pamphili – Roma
Drammaturgia di Licia Maglietta
Da un’idea di Rossana Fioravanti
Licia Maglietta voce recitante
Daniela Bruera soprano
Danilo Rossi viola
Luca Simoncini violoncello
Stefano Bezziccheri pianoforte
La vita di Robert e Clara Schumann è ripercorsa da alcune lettere e dal diario compilato dalla coppia per volontà ossessiva del compositore. Emergono due figure umane che si caratterizzano con ripetitiva precisione: lui rigido ed impaurito, ossessionato dal sesso, incapace di rapporti affettuosi, avaro e fragile, preservato dalla follia, solo per un po’ di tempo, grazie alla musica; lei appassionata e piena di rimorsi, relegata ad un ruolo secondario con la convinzione ferocemente accanita di doversi accontentare. Robert annoiato degli esercizi pianistici di Clara, Clara esasperata dall’ottuso silenzio cui era costretta e rifugiata nelle maternità plurime per fornire un senso a quella vita ed a quel matrimonio.
Gli scritti risultano noiosi ed ipocriti, letti con esasperante monotonia da un’attrice inespressiva che, a tutta prima, non sembra averne capito nulla: il loro contenuto è recitato alla “lettera”, come tutto sincero, come tutto privo di contraddizioni e secondo un’iconografia romantico-borghese che finge il mondo in bianco e nero e propone una sessualità finalizzata alla continuazione della specie.
Licia Maglietta ha un bel vestito estivo che costituisce l’unica nota di colore di tutta la mise en espace; anche la sua drammaturgia risente di queste passività, inespressività, mancanza di cultura e di idee in cui banalmente si alternano scritti ad interpretazioni di brani musicali, più o meno riferito a ciò di cui si parla nel diario.
I musicisti mostrano la propria indubbia professionalità e nulla più anche a causa dell’amplificazione che non consente molto: gli spettacoli estivi sono spesso costruiti in maniera sbrigativa intorno ad un’unica idea e con un numero scarso di prove, ma si giustificano con la pigra curiosità del pubblico che ha voglia più che altro di trascorrere una serata all’aperto spendendo poco.
In questo caso, ad un medio sforzo rappresentativo è mancata brillantezza ed ha pesato una durata esagerata ed un’esasperante monotonia.
treamici