Categoria: Libri

Espiazione

Espiazione

Autore:        McEwan Ian
Prezzo:        18,00 €;  381 pagine
Pubblicazione:     2002
Traduttore:        Basso S.
Editore    :        Einaudi (collana  Supercoralli)

Espiazione:  “un capolavoro di sapienza narrativa”, così lo ha definito Eraldo Affinati, scrittore ed insegnante di lingua italiana. “Solo accettando i nostri limiti possiamo avvicinarci alla libertà e aspirare alla felicità” afferma Ian Mc Ewan, scrittore inglese nato ad Aldershott nel 1948 che ne è autore. Il romanzo è ambientato in  Inghilterra nel 1935. Briony Tallis è un’adolescente appassionata di letterature dotata di una fervida immaginazione. La naturale vocazione alla scrittura la porta ad osservare la vita che si svolge nella tenuta estiva dei Tallis. Decisa a romanzare l’esistenza annoiata e decadente della famiglia. Briony fraintende ed altera consapevolmente  la relazione sentimentale della sorella maggiore Cecilia con Robert Turner, figlio della governante di casa Tallis. L’errore commesso nell’estate del 1935, segnerà per sempre le vite dei protagonisti del romanzo. Molti anni dopo Briony, scrittrice affermata, colpita da demenza senile si riscatterà pubblicando l’ultimo romanzo della sua vita.

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“La banda dei brocchi”

“La banda dei brocchi”

di Jonathan Coe
Titolo originale “The Rotter’S club”, 2001
Traduzione di Roberto Serrai, Universale Economica Feltrinelli nona edizione 2008;
prima edizione italiana Feltrinelli “I Narratori”, 2002

Si può arrivare allo stesso traguardo partendo da punti diametralmente opposti o reciprocamente remoti: in occidente si conclude la vita gloriosamente o miseramente nella medesima povera cultura borghese, anche se si è partiti dalla condizione operaia o contadina, dalla middle class o dall’aristocrazia.
Jonathan Coe ha pubblicato questo libro in occasione dei suoi quaranta anni di vita, con un intervento retrospettivo per guardare indietro a come erano, egli ed i suoi amici, venticinque anni prima, l’età della adolescenza. Questo traguardo è arrivato per lui e per tutti i coetanei che vengono rappresentati nell’attualità di un tempo lontano.

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José de Souza Saramago

José de Souza Saramago

ha incontrato i suoi lettori al Teatro Quirino, il 14 ottobre 2009 alle ore 21saramago

Ho convinto i miei amici a raggiungere il teatro Quirino per ascoltare la conferenza di José Saramago, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1998, ma non perché mi piacciano i suoi romanzi. Li trovo infatti faticosi, troppo versati ad un surrealismo di maniera e ad una ribellione verso le forme a tutti i costi; e trovo l’autore condizionato da un impasto di narcisismo e pigrizia, adornato di una veste simbolica e politica.
Tuttavia non posso neanche affermare di conoscere a sufficienza la letteratura di Saramago e, forse, l’opera che mi incuriosisce di più fa parte di quelle che non ho letto: La storia dell’assedio di Lisbona, che mi sono proposto di leggere appena sarò capace di vincere l’idea stessa di fatica, che mi assale ancor prima di aprire i suoi libri.
Per un po’ ho pensato fosse una questione di lingua: che la lingua portoghese abbia una costruzione, un’architettura tali da rendere faticosa la sua traduzione, come per la lingua araba; poi ho ripensato al piacere intenso provato nell’abbandonarmi ad altra letteratura in lingua portoghese – Grande Sertao di Guimaraes Rosa per esempio – e ho concluso che quella supposizione non potesse essere confermata.

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“La famiglia tra tradizione e innovazione”

“La famiglia tra tradizione e innovazione”

di Paola Binetti, Edizioni Magi
Lunedì 22 Giugno – ore 17.30 – Pontificia Università della Santa Croce – Aula Alvaro del Portillo

Sulla famiglia si spendono moltissime parole – spesso contraddittorie – in merito alla sua importanza; al suo essere a fondamento della società; all’esigenza della sua rivalutazione; alle minacce della modernità verso la sua struttura ed i relativi opposti: la traumaticità dell’educazione; la genesi delle malattie sociali; la necessaria fuga dalla famiglia, il diritto alle pratiche di divorzio ed aborto.

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La parte dell’altro

La parte dell’altro

di Eric-Emmanuel Schmitt

la-parte-dellaltrocollana Dal mondo- edizioni e/o
€ 16,00
2005, 470 p.,
Traduttore Bracci Testasecca A.

Perché parlare di un libro pubblicato nel 2001, in Francia, e nel 2005 in Italia? Cioè perché parlarne a distanza di così tanti anni dalla sua uscita? Primo perché si tratta di un bel libro; secondo perché non sembra molto conosciuto; terzo per l’argomento scabroso di cui tratta.
L’argomento scabroso è Adolf Hitler.

Ho avuto modo di apprezzarne l’autore grazie allo spettacolo teatrale: “Il vangelo secondo Pilato”, apologia umana di Gesù; successivamente ho ricevuto in regalo questo libro.
L’ho ricevuto in dono a Natale ma, respinto dall’immagine di copertina – un ritratto di Hitler – non ho avuto il coraggio di aprirlo fino a Pasqua. Quest’esitazione è scaturita forse da una riflessione inconscia: il Natale è la festa della vita; la Pasqua è la lotta contro la morte.
Per me Hitler rappresenta la follia e la morte. Dico la morte e non il male: il male può avere una motivazione; la morte non ha senso. Ma troppo facilmente si “liquida” con l’etichetta di folle colui che si ha paura di comprendere: questa stessa motivazione dell’autore ho fatta mia.

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