Categoria: Teatro

Quattro livelli di incomprensione

Quattro livelli di incomprensione

Sono passate più di due settimane dalla bella edizione della maratona “Asino chi non legge: 4” consumatasi a Fermo dalle 17.15 di giovedì 22 agosto alle 00.45 di sabato 24 agosto, della quale avevamo annunciato l’occasione.

Abbiamo avuto il piacere di assistere a molte letture, diciamo per una buona metà della durata complessiva, e ci fa piacere commentarne alcune, cominciando dall’apertura affidata ad un trio: Elena Fioretti, Ximena Gonzalez e Chiara Spernanzoni (era in origine un quartetto che ha subito la defezione di Roberta Marchesini) hanno messo in scena un breve spettacolo malizioso e accattivante sul testo di Franca Rame “Sesso? Grazie, tanto per gradire” (per la lussuria). Non abbiamo ascoltato personalmente Stefania Cippitelli nella lettura di “Clitemnestra o del crimine” di Marguerite Yourcenar (immaginiamo, di nuovo, per la lussuria), ma ci è stato riferito di un notevole successo, sancito dalla presenza di una quarantina di fans personali che l’hanno seguita e applaudita con calore.

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Un’estate (vicino) al mare

Un’estate (vicino) al mare

Le Marche occupano un territorio bellissimo ed ospitale; la cultura marchigiana – di cui si ricordino i poeti, i musicisti, i pittori – è tuttora visibilmente esibita da castelli, abbazie, chiese, palazzi, musei e teatri la cui visita non dovrebbe essere mai tralasciata. Una parte delle attività culturali in questa regione viene, sapientemente, proposta per arricchire un’estate al mare.

Noi, amanti del mare a distanza, siamo particolarmente affezionati ad una manifestazione che si svolge in collina, nel mese di agosto: la maratona di letture “Asino chi non legge”. Ideata e coordinata da Oberdan Cesanelli e organizzata dalla Compagnia delle Rane, inizialmente pensata per Morrovalle (MC), è ora ospite della bella città di Fermo, grazie all’apertura mentale e al contributo economico della sua Giunta Comunale.

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Don Pasquale

Don Pasquale

di Gaetano Donizetti

È un’opera in tre atti del 1843, scritta su libretto di Giovanni Ruffini, rimaneggiato da Michele Accursi e dallo stesso Donizetti.

La storia è semplice: don Pasquale è uno scapolo avaro, anziano e burbero, che vuole impedire all’unico nipote, Ernesto, di sposare la vedova Norina. Il motivo di tanta ostinazione è la prospettiva di don Pasquale di accasare il nipote con una donna ricca, per non doverlo mantenere a proprie spese: di fronte al rifiuto di Ernesto, egli si dichiara persino disposto a prendere moglie pur di diseredarlo.

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Viviani Varietà

Viviani Varietà

Non avevamo tanta voglia di parlare di questo spettacolo – visto già da un paio di settimane – ma poi lo abbiamo fatto perché ce lo hanno chiesto e per altri due motivi: uno, abbastanza banale, e cioè non sprecare la possibilità di raccontare un fatto artistico; l’altro più ragionevole, cioè avere il pretesto per parlare del teatro popolare (‘O vico – il vicolo – secondo Raffaele Viviani).

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Samson et Dalila

Samson et Dalila

Libretto di Ferdinand Lemaire, Musica di Camille Saint-Saëns

Ogni spettacolo operistico si presenta come un evento straordinario nonostante –  ed al di là di – possibili critiche, per l’enorme impiego di risorse ed il grande numero di artisti e maestranze coinvolti.

Se le opere del repertorio più tradizionale si attendono come una festa periodicamente ripetuta, della quale si pregustano in anticipo i sapori noti, quelle meno eseguite promettono scoperte stuzzicanti, talvolta dense di fascino.

Da alcuni anni il Teatro Costanzi di Roma è andato ampliando ed affinando le proposte, affiancando ai titoli di richiamo altri, meno noti al grande pubblico, che si rivelano di estremo interesse pur se attirano un numero inferiore di spettatori: è stato il caso di “Samson et Dalila” cui abbiamo assistito nella replica di giovedì 11 aprile.

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