Categoria: Teatro

Interno Bernhard

Interno Bernhard

IL RIFORMATORE DEL MONDO / MINETTI (Ritratto di un artista da vecchio)

di Thomas Bernhard
con Glauco Mauri, Roberto Sturno
e con Federico Brugnone, Stefania Micheli, Zoe Zolferino, Giuliano Bruzzese
regia Andrea Baracco

Scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
musiche Giacomo Vezzani, Vanja Sturno
aiuto regia Maria Teresa Berardelli
foto di Manuela Giusto

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Pupo di zucchero

Pupo di zucchero

In un periodo in cui è di moda il fai da te, corroborato dalle indicazioni onnicomprensive dei tutorial, mi reco con immenso piacere a teatro, soprattutto se gli spettacoli sono importanti e curati; e mostrano la mano sicura del regista e le qualità degli artisti. Molto si impara ascoltando; moltissimo “rubando con gli occhi”, in presenza di un maestro in carne ed ossa. La tecnica del rubare con gli occhi e un metodo di apprendimento straordinario: si avvale del proprio pensiero, mentre fa affidamento al ricordo delle indicazioni scritte o degli apprezzamenti che, in quel momento, rimangono sullo sfondo. Si impara tanto dalle imperfezioni, dagli errori propri e altrui; dalla fatica dell’affanno e della fretta…

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un altro Notre Dame de Paris

un altro Notre Dame de Paris

La stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma presenta, nello scenario splendido delle Terme di Caracalla, proposte varie: generalmente più “leggere” rispetto a quanto si riesce a fare al chiuso. Alcune di queste suscitano grande interesse, altre possono risultare discutibili, nonostante l’impegno profuso da organizzaztori ed artisti.

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L’attesa

L’attesa

Dopo tanti mesi, siamo – finalmente! – tornati a teatro.

È vero che i teatri hanno riaperto e sono agibili da tempo ma, a causa del lavoro – e del fatto che nella mia città di Roma i teatri tendano a chiudere piuttosto che a riaprire – siamo tornati ad assistere ad uno spettacolo di prosa solo ora. Ma prima di parlare di ciò che abbiamo visto, dobbiamo però affermare, sconsolati, che Roma è una città quasi desolata: chiuso il Valle; chiuso l’Eliseo; chiuso il Piccolo Eliseo; chiuso il Centrale; chiuso il Della Cometa; il Flaiano ormai auditorium in affitto, come pure il Santa Chiara, il Delle Arti non esiste da tempo, il Dell’Angelo pure… e così via.

Forse anche per questo, l’allestimento del bello spettacolo che siamo andati a vedere era realizzato nella Sala Petrassi del Parco della Musica, che teatro non è. Siamo arrivati nella grande struttura trenta minuti prima dell’inizio e persino il Parco della Musica, di martedì sera, sembrava abbandonato alla malinconia: poche persone camminavano nell’aria umida debolmente illuminata: saranno i venti di guerra? Non credo. La desolazione delle chiusure è iniziata ben prima della clausura da covid19.

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Vetri rotti

Vetri rotti

Arthur Asher Miller (New York, 17 ottobre 1915 – Roxbury, 10 febbraio 2005) è stato una figura fondamentale nella letteratura, nel teatro e nel cinema del ‘900. Le sue opere più note sono Il crogiuolo, Erano tutti miei figli e soprattutto Morte di un commesso viaggiatore, studiato e rappresentato in tutto il mondo. Nacque in una famiglia di ebrei che furono benestanti prima della grande depressione: il padre produceva abiti da donna e la madre era casalinga; la sorella divenne attrice con lo pseudonimo di Joan Copeland. Arthur frequentò la scuola pubblica e all’età di otto anni scrisse la sua prima opera, un melodramma che andò in scena allo Shubert Theatre a New York.

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