Contro il muro

Contro il muro

In occasione della conferenza convegno su Bartleby lo scrivano: una storia di Wall Street di Hermann Melville; Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali; Roma, 11 marzo 2016.

Affrontare il “caso” Bartleby parlandone come di un caso clinico?

Cercando esempi tra libri che siano stati “analizzati” in modo coerente come avviene durante i trattamenti psicoanalitici, l’autobiografia del Presidente Schreber (Daniel Paul Schreber, Memorie di un malato di nervi, 1903) viene in mente senza dubbio per prima: Sigmund Freud ne dedusse la personalità dell’uomo e ne descrisse la malattia psichica (Sigmund Freud, Caso clinico del Presidente Schreber, 1910).

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“Bartleby lo scrivano”

“Bartleby lo scrivano”

ISAP Istituto Studi Avanzati in Psicoanalisi – IPRS Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali

CNR Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione

“Bartleby lo scrivano”

di H. Melville

Conversazioni tra psicoanalisi e letteratura

Venerdì 11 marzo 2016 ore 18 – IPRS, Passeggiata di Ripetta 11 Roma

Nadia Fusini scrittrice, critica letteraria e traduttrice, Scuola Normale Superiore di Pisa

Paolo Valesio critico letterario e poeta, Professor Emeritus alla Columbia University, NY

ne discutono con gli organizzatori e il pubblico

Ingresso libero con prenotazione

segreteria IPRS: 06 3265240106 32652401

SCANDALO

SCANDALO

“Das Vermächtnis” di ARTHUR SCHNITZLER traduzione di Ippolito Pizzetti Teatro Eliseo

Arthur Schnitzler, provocatorio e secessionista come l’arte viennese di fine secolo, propone un quesito sociale: cosa accadrebbe ad una buona famiglia borghese, ricca di sentimenti e di affetti (quasi) trasparenti, qualora venisse coinvolta in uno scandalo? È nello spirito di Teorema di Pasolini che voglio leggere la proposta di Franco Però: cioè alla maniera di una domanda rivolta al pubblico e di un invito alla catarsi (cara ad Aristotele ed ai Tragici Greci).

In alternativa, la semplice osservazione dell’interno borghese, descritto dall’autore, mi parrebbe poco interessante – tanto per lo spettatore, quanto per il regista – datata e persino confusa.

Bisogna però delimitare il territorio narrativo, che ci proprone una famiglia borghese della Vienna fin du siècle (il testo è del 1898), capitale europea nel momento più alto della potenza culturale ed economica, dal quale iniziarono – anche – i grandi sconvolgimenti europei e mondiali.

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La Cenerentola

La Cenerentola

Lo stesso Alejo Pérez che ha diretto il concerto del 10 gennaio al Teatro dell’Opera di Roma, si è cimentato con la Cenerentola di Gioachino Rossini, con ottimo esito. L’opera riprende una storia antichissima dalle probabili origini cinesi, passata nei secoli – attraverso la tradizione orale – in tutte le civiltà, da oriente a occidente: nel nostro paese venne fermata sulla carta da Giambattista Basile (La gatta cenerentola) nel Lo Cunto de li cunti (1634); successivamente se ne ebbero versioni “nobilitate” di Charles Perrault (1680) e ancora più avanti dei Fratelli Grimm (1857). La storia – come attualmente è raccontata ai bambini – è legata invece alla versione cinematografica di Walt Disney (1950).

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