I miei stupidi intenti

I miei stupidi intenti

Il libro del venticinquenne Bernardo Zannoni ha vinto il premio Bagutta opera prima e anche il 60° premio Campiello! Ho sempre dichiarato la mia ammirazione per i vincitori del premio Strega, mescolando all’invidia per il successo l’apprezzamento per la qualità della scrittura; non sempre – o quasi mai – sono rimasto affascinato dai contenuti: già solo questa affermazione mi svela in cattiva coscienza, visto che lascio pendere il piatto della bilancia da una parte o dall’altra separando, erroneamente, la forma dal contenuto.

Vabbè chi vince un premio ha sempre ragione e chi non vince niente ha sempre torto; ma devo essere sincero: questo premio Bagutta opera prima e questo premio Campiello mi inducono a superare la farraginosa e invidiosa dicotomia: il libro è bello, lo stile si confà alla qualità del contenuto.

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Il colibrì

Il colibrì

Non ho letto il romanzo di Veronesi l’estate in cui ha vinto il premio Strega, cioè nel 2020; l’ho letto invece ora, a distanza di due anni, stimolato dalla domanda di una persona che mi ha chiesto un parere. Questa persona ha visto anche il film di Francesca Archibugi. Confesso di aver provato più interesse per quella domanda, che per il premio Strega: mi ha indotto a leggere l’importante best seller, edito dalla Nave di Teseo. Rimango affascinato dai vincitori dei premi letterari, che stimo a prescindere; pertanto, mi affretto subito ad affermare la qualità della scrittura e dell’impostazione, per rivedere il giudizio a fine lettura, cercando un significato oltre le parole: sarà deformazione professionale.

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Tradimenti

Tradimenti

Chi non ha problemi con il sesso? Sia praticandolo, sia restando casti.

1. Per un po’ ero stato insieme a Marina.

Marina era un po’ fredda, dentro e fuori: sembrava sempre ti facesse il regalo, quando si avvicinava. Le era sconosciuto il significato della parola insieme, che vale almeno per due… Perciò esigeva gran promesse, una forma di indennizzo, per andare a letto. All’inizio credevo fosse colpa dell’ingenuità o dell’inesperienza, ma non era questo: qualsiasi ragazza, non importa l’età, ti salta al collo se c’è sentimento… e poi no, non era ingenua. Anzi! te la voleva far pesare: voleva farti pagare il prezzo della cortesia –  il gran regalo che ti faccio! – che consisteva nel lasciarti immaginare il suo anello d’oro, tempestato di diamanti.

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Pupo di zucchero

Pupo di zucchero

In un periodo in cui è di moda il fai da te, corroborato dalle indicazioni onnicomprensive dei tutorial, mi reco con immenso piacere a teatro, soprattutto se gli spettacoli sono importanti e curati; e mostrano la mano sicura del regista e le qualità degli artisti. Molto si impara ascoltando; moltissimo “rubando con gli occhi”, in presenza di un maestro in carne ed ossa. La tecnica del rubare con gli occhi e un metodo di apprendimento straordinario: si avvale del proprio pensiero, mentre fa affidamento al ricordo delle indicazioni scritte o degli apprezzamenti che, in quel momento, rimangono sullo sfondo. Si impara tanto dalle imperfezioni, dagli errori propri e altrui; dalla fatica dell’affanno e della fretta…

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Sognando il gatto

Sognando il gatto

Ho sentito parlare di questo libro – apparentemente dedicato ai ragazzi tra i 10 e i 13 anni – per ben due volte nelle trasmissioni di Radio3. L’autore, Mario Desiati, ha recentemente vinto il Premio Strega con Spatriati e, pertanto, merita la massima attenzione: questo significa innnanzitutto invidia, la mia. Non so come si faccia a vincere un premio, mi sembra impossibile, e ammiro chi riesce. Immagino sia importante affrontare quelle pagine scritte cercando di carpirne il segreto; però di Spatriati parlerò in un’altra occasione.

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