Gianni e le donne

Gianni e le donne

di Gianni Di Gregorio; con Gianni Di Gregorio

Gianni è un sessantenne in pensione, abbastanza pacificato nei sensi, diviso tra una madre novantaquattrenne (Valeria de Franciscis) che non bada a spese e gli chiede continue cortesie,  una moglie (Elisabetta Piccolomini) e una figlia (Teresa Di Gregorio) che pare abbiano bisogno solo di un cognome. Coltiva l’illusione di una matura giovinezza un po’ grazie ai complimenti delle ottuagenarie amiche materne, un po’ per le fantasie incestuose della bellissima vicina di casa (Aylin Prandi).

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Note di solidarietà al GP2

Note di solidarietà al GP2

Le Acli di Roma, insieme al Polo provinciale per le malattie rare, organizzano presso il centro giovanile GP2 un concerto – evento a sostegno delle persone colpite da sindrome x fragile. Sul palco il cantautore romano Luca Bussoletti

 

Roma, 2 marzo 2011 – Hanno un problema di ritardo mentale ma sono gli altri, che non li capiscono. Alcuni sono isolati ai limiti dell’autismo ma sono le istituzioni, ad abbandonarli. Sono un maschio su 4mila e una femmina su 6mila. Hanno la sindrome dell’X fragile, sono malati rari (le malattie rare colpiscono uno ogni 2mila abitanti), e su di loro si fa pochissima ricerca.

Il 12 marzo alle ore 21, presso il centro giovanile GP2 in vicolo del grottino 3b, a Roma, le Acli di Roma, insieme al Polo provinciale per le malattie rare – progetto attuato dall’IPRS, l’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali – e al Cesv, Centro Servizi per il Volontariato, organizzano un concerto di raccolta fondi a sostegno della ricerca sull’X fragile. Sul palco il cantautore romano Luca Bussoletti – impegno sociale e canzone d’autore, all’attivo collaborazioni con Dario Fo e Ascanio Celestini, vari premi e un secondo album in uscita – che ha dedicato una canzone alla malattia.

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Concerto del 21 febbraio 2011

Concerto del 21 febbraio 2011

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Alan Gilbert direttore
Nelson Freire pianoforte

Siamo andati ad ascoltare il concerto di musica sinfonica dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia a scatola chiusa, cioè senza conoscere interpreti e programma, semplicemente perché avevamo improvvisamente la sera libera.

Abbiamo scoperto di assistere ad un evento importante della stagione, tanto che la replica del lunedì, generalmente poco affollata, registrava quasi il tutto esaurito.

Nello stesso modo naïf, con il quale siamo andati, desidero parlare delle impressioni che abbiamo riportate, prima di tentare un discorso un po’ più documentato.

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Radice di due

Radice di due

di Adriano Bennicelli con Edy Angelillo e Michele La Ginestra, regia di Enrico Lamanna

Il “com’eravamo” è una specie di dottrina della nostalgia – del passato e del futuro – basata sul principio angoscioso della perdita: di giovinezza, salute, innocenza, potenzialità; equivale, “tout court”, all’angoscia di castrazione del ritenere che non ci sia concesso altro, rispetto a quanto “già servito in tavola”.

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Il mare

Il mare

due tempi di Paolo Poli da Anna Maria Ortese

regia e produzione di Paolo Poli

con Paolo Poli, Mauro Barbiero, Fabrizio Casagrande, Alberto Gamberini, Giovanni Siniscalco

Paolo Poli ama la simmetria e la cerca sistematicamente insieme con i suoi quattro attori: lui è al centro di una scenografia semplice – una passerella di tre praticabili posti a trapezio: due più alti ai lati, allargati verso la platea; uno in fondo e più basso – arricchita con fondali di stoffa dipinta che salgono, tirati da cavi, al cambio di scena; due quinte laterali, dipinte come porzioni di edifici, delimitano lo spazio scenico.

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